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Prestito con assegno di mantenimento


Prestito con assegno di mantenimento + cessione del quinto e assegno di mantenimento


D: prestito con assegno di mantenimento: è fattibile? Posso chiedere un finanziamento? R: dipende da quale punto di vista si intende la domanda ovvero chi è il richiedente? E' il coniuge che percepisce l'assegno divorzile oppure il coniuge che versa l'assegna di mantenimento all'altro coniuge? Ecco che a ben vedere, 2 sono i quesiti ed essendo tali dobbiamo trattarli separatamente dando quindi due risposte distinte e separate. Si inizia dal coniuge beneficiario dell'assegno divorzile.
Prestito con assegno di mantenimento: posso chiederlo se sono il coniuge a favore del quale viene versato l'assegno? Certo! Formalmente è possibile in quanto l'assegno divorzile è considerato un reddito a tutti gli effetti perchè, in materia tributaria, da sempre, è assimilato al reddito da lavoro dipendente (cfr. per es. Sentenza n. 1980/2021 Comm. Trib. Reg. Lazio). Appurato che di per sè nulla vieta di chiedere un prestito con un assegno di mantenimento, possiamo affermare che il vero e proprio limite consiste nella somma, mensile, percepita con l'assegno divorzile. Facciamo un esempio, reale, per far capire quello che stiamo trattando, attraverso un pò di "gossip": ricordate la sig.ra Veronica Lario, ex moglie del defunto Silvio Berlusconi? Ebbene, la Lario, alla fine, ottenne un assegno di ben 2 milioni di euro al mese (è vero!). D: vi sembra possibile che una banca dica di no alla sig.ra Lario laddove questa chieda un prestito? Ritorniamo alla realtà descrivendo i limiti.

Prestito con assegno di mantenimento: quali sono i limiti in capo a chi incassa l'assegno qualora voglia chiedere un prestito garantito dall'assegno divorzile? Questi limiti, come anticipato, sono di ordine quantitativo ovvero relativi all'importo netto incassato mensilmente ma, tenendo conto della seguente e duplice distinzione: 1) assegno versato al solo coniuge; 2) assegno versato sia al coniuge che ad uno o più figli. Ebbene, nel primo caso, è solo una questione quantitativa, cioè tutto dipende dall'importo dell'assegno: per esempio, è molto difficile che una banca conceda il prestito se l'assegno è di 400/500 euro mensili, salvo la presenza di un terzo garante. Mentre non ci saranno problemi con un assegno di mantenimento di circa 1000 euro al mese: in questo caso potrà sopportare una rata di 300/350 euro al mese. Vediamo la seconda ipotesi: la presenza di figli. Questa ipotesi è più restrittiva in quanto prevede la divisione, in parti uguali, del numero dei componenti beneficiari dell'assegno. Facciamo il solito esempio: assegno di 1200 euro a favore del coniuge + 2 figli: in questo caso, la quota di pertinenza del coniuge richiedente il prestito sarebbe di 400 euro (1200 : 3 = 400 euro). Ed in questo caso si ripropone il problema di coloro i quali, tutti, hanno un reddito basso: con 400 euro mensili difficilmente accorderanno il finanziamento (cfr. prestiti con reddito basso per autonomi e non). Funziona così. Continuiamo ora con l'ipotesi inversa: prestito o cessione del quinto e assegno di mantenimento ovvero come erogarlo a chi versa l'assegno.

Prestito con assegno di mantenimento: il coniuge "condannato" a versare l'assegno divorzile può chiedere un prestito od una cessione del quinto durante il periodo di versamento dell'assegno? Li citiamo entrambi (prestito e cessione) in quanto ci riferiamo a qualsiasi categoria di lavoratori (dipendenti od autonomi) e pensionati. Anche in questo caso, la risposta è formalmente positiva: certo, nessuno vieta a priori che il coniuge che versa l'assegno divorzile possa chiedere un prestito o una cessione del quinto, ma anche in questi casi abbiamo dei limiti: 1) quello quantitativo ovvero relativo all'importo al netto della trattenuta (l'assegno); 2) un calcolo, molto particolare, che considera come netto mensile non l'intero stipendio e/o pensione ma l'importo separato dall'assegno che, come sempre, spiegheremo attraverso un esempio. Allora, nel primo caso, ipotizziamo uno stipedio di 1000 euro al mese impegnato al 50% quindi con un versamento di un assegno di 500 mensili: come riportato pocanzi, con i rimanenti 500 euro difficilmente troveremo un istituto disposto ad accordarci un prestito nè una cessione del quinto, della quale ci occupiamo ora in quanto ha un calcolo differente dal solito e riguarda il secondo caso.

Cessione del quinto e assegno di mantenimento: come viene calcolato? La quota da cedere (un quinto) viene considerata al netto della trattenuta operata tramite l'assegno divorzile. Esempio: stipendio originario di 1500 netti dai quali sono trattenuti 500 euro. Dopo la trattenuta rimarranno 1000 euro: ebbene, è proprio sulle 1000 euro rimanenti che verrà calcolato il quinto che, nel nostro esempio, sarà di 200 euro (un quinto di 1000 euro = 200 euro). A questo punto si pone, anche in questa ipotesi, il problema per chi, a causa dell'assegno divorzile, si ritrova lo stipendio o la pensione particolarmente bassa a tal punto da "scendere" sotto la soglia minima di sussistenza la quale, per questo 2024, è stata fissata in 598,61 euro mensili, limite sotto il quale non permettono la cessione del quinto. Cosa fare in questi casi? Constatato che, a prescindere dall'assegno di mantenimento, non possiamo cedere il quinto in quanto sotto la predetta soglia, non rimane altro che provare con un altro tipo di finanziamento, per esempio con un prestito personale, oltre ad un eventuale terzo garante. Correlate: prestiti senza reddito dimostrabile e senza garante